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Primo evento della rassegna Engagè che si inaugura il 27 gennaio 2018 dalle ore 16:00 alla Fabbrica Del Cioccolato.

Nell’ambito dell’inaugurazione della rassegna Engagè, la fondazione La Fabbrica del Cioccolato presenta il 27 gennaio come prima tappa del percorso annuale, “Fresh Garbage, sospesi tra il mangiare e il sognare” una favola contemporanea di Fosco Valentini e Paola Wu Min Yi

Il video Fresh Garbage é stato realizzato con tecnologia obsoleta anche per manifestare lo spreco tecnologico contemporaneo, per l’appunto con  materiali e tecniche in disuso e riciclate, vecchie videocamere analogiche, cellulari e PC superati fuori uso e messi da parte, cassette, nastri e programmi di montaggio recuperati dall’oblio, Croma kei e tecniche di ripresa e montaggio sepolte nella memoria digitale, spezzoni in super 8 e 35mm ,  diapositive, pellicole analogiche eliminate e dal colore vintage rifilmate e digitalizzate, vecchie lampade di ripresa a incandescenza, fotografie di giornali buttati, pupazzi e burattini trovati nella spazzatura e nei charity shop , strumenti abbandonati e riutilizzati, vecchie registrazioni sonore , spazzatura, cartoline, adesivi e figurine d’epoca per bambini cercate in vecchi cassetti, collage trovati in strada e nelle pattumiere, resti di cibo, animali, attori, danzatori, artisti, migranti e profughi cercati nei centri di accoglienza, esseri umani autentici abbandonati ed emarginati.

Nella metà degli anni ‘60 del secolo scorso il gruppo californiano degli Spirit compose il primo inno jazz pop rock sul tema ecologico emergente dello spreco e dei consumi superflui. La critica al consumismo smodato iniziava già dal titolo della canzone ‘ Fresh garbage’ e arrivava già nel primo inciso :

” Una di queste mattine guarda sotto il tuo coperchio e vedi quello che hai sprecato! Il mondo è  un bidone per la tua spazzatura fresca ?!”

Fosco Valentini e Paola Wu Min Yi conoscendo già nei primi anni ‘70 il messaggio degli Spirit, con il video Fresh Garbage comunicano il richiamo universale alla fuga, in un turbinio di immaginazione, di diritti universali, di diritti al sogno, al sogno ad occhi aperti, dove il figlio dell’uomo non ha un posto su cui posare la testa e non é a casa in ogni luogo. Cercando quell’aforisma che é esagerazione, linguaggio stravagante, ironico e grottesco. Una via dell’eccesso in una forma spezzata… dal sogno e dai disegni animati, come qualcosa di improvviso, diseguale. Un discorso spezzato per lasciare che entri il silenzio che è simbolismo. Una circolazione nello spazio cosmico, come in un labirinto dove siamo tutti nello stesso corpo,  animali, donne, bambini, uomini di ogni etnia, cultura e ideologia, migranti, profughi,  che si dirigono verso lune, pianeti , galassie, viaggiando dentro una caverna cosmica che racchiude il senso dello spazio, che é fatto di sentieri, spirali, labirinti e dedali che sono anche una danza, la danza della vita. L’ idea è di portare via i piedi dalla terra per dissipare la gravità, l’oscurità della materia con il corpo cosmico che prende il volo per il cielo, verso la luna. Sapendo che ogni cosa é soltanto una metafora, abbiamo tentato di  ridare alle parole e alle immagini il loro pieno significato come nei sogni; ridurle a nonsenso, trascendendo quindi l’antinomia di senso e non senso come fanno i sogni e raccontare in questa favola contemporanea il ” verbum infans,” la parola infante o ineffabile.

In questo video parole e frasi sono la traduzione di una strofa di fresh garbage degli Spirit e la traduzione di due Haiku. Una strofa tradotta da un Haiku di Jorge Luis Borghes.

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” Engagé ” …dal dizionario francese : Engagé est aussi qui est engagé dans un endroit et ne peut en être retiré facilement. Qui prend position, en vertu de ses convictions profondes, sur les problèmes sociaux, politiques ou religieux de son temps.

Il progetto Engagé nasce da un dialogo tra Fosco Valentini e Franco Marinotti in merito alla assenza o alla rarità nell’ espressione artistica contemporanea socialmente impegnata,  ( Arte Politica, Arte sociale ecc.) di quelle libertà essenziali  immaginative, inconsce, simboliche, poetiche ironiche,  sognanti, trascendenti, iridescenti, spirituali, per illuminare e ventilare le problematiche emergenziali del nostro mondo, che viviamo come incubi che ci affliggono nel caos dell’eterno terreno della creazione.  Niente che ci opprima allora, per tornare a sognare a occhi aperti, risessualizzare pensieri e parole ritrovare il marchio di Eros. Dobbiamo superare i significati stabiliti che si sono trasformati in pietre e ritrovare il significato transitorio che é nel gioco, o reciproca azione della luce. Lo spazio Engagé propone di sviluppare un percorso collaterale e sinergico al programma della fondazione Fabbrica del Cioccolato, in controtendenza espressiva quindi con quelle “artistizzazioni”  mutuate dai media che mirano invece a drammatizzare le emergenze ecologiche, sociali e politiche, esasperando il masochismo comunicativo. Engagé vuole dare spazio alle metodologie espressive dell’ Arte Contemporanea, a quei mondi dell’Arte, della Politica, dell’Etica e dell’Estetica che vogliono indagare in questa direzione ” Dionisiaca”, intendendo simbolicamente le scelte artistiche-estetiche che liberano  l’eccesso metaforico, l’esuberanza ironica, l’ebbrezza poetica, l’aforisma dell’esagerazione e del grottesco, sapendo che sia nell’arte sia nella natura umana non esiste una cosa chiamata soddisfazione, non esiste un abbastanza, ma vi é piuttosto un bisogno innato di eccesso, di sfavillio, di esagerazione. La ragione per cui non possiamo vivere senza immaginazione, senza adornare ed esagerare la nostra stessa vita.