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CacaoCollective analizza la complessità e le particolarità che caratterizzano le piantagioni di cacao nel mondo, facendone emergere quel comune denominatore in termini di sfruttamento sostenibile ed armonioso della natura che, al di sopra delle forti diversità del contesto geografico e socio culturale che le contraddistingue, le ha sino ad oggi legate tra di loro e, di riflesso, anche alla storia della fabbrica Cima Norma, della Valle di Blenio ed ai destini della sua gente.

CacaoCollective è un documentario sull’origine, la coltivazione, le caratteristiche e il futuro del cacao, realizzato da Ivo Rovira e Ana Ponce su commissione di Cacao Barry, un’azienda che da più di 170 anni produce cacao e cioccolato di qualità. I due registi raccontano il cacao attraverso le persone che a esso dedicano la propria vita, attraversando 11 paesi di 4 continenti, chiedendo ad agricoltori e produttori cosa lo rende una pianta speciale, cosa lega la loro vita a questo prodotto e al futuro di queste coltivazioni, la cui sopravvivenza è messa a rischio dalle forti pressioni per dare spazio alle culture intensive. Il contatto con i semi e il frutto, i suoni della foresta, le voci degli agricoltori e la possibilità di degustazione proposta dai tecnici di Cacao Barry faranno si che nella Cima Norma si potrà rivivere temporaneamente parte di quell’atmosfera che per molti anni ha ospitato i processi di trasformazione industriale del cacao in cioccolato ma, questa volta, riconsegnando solo temporaneamente agli spazi quell’identità che per quasi un secolo ha fortemente condizionato le vicende della Valle, dalle conseguenze ancora oggi percepibili.

Cacao Collective teaser

Cacao Collective Il viaggio

Orari: dal mercoledì alla domenica, dalle 12:00 alle 19:00, o su appuntamento:  requests@chocfact.ch . È comunque consigliabile annunciarsi sempre scrivendo a requests@chocfact.ch
Ingresso gratuito.

 

 

Immagini: Ivo Rovira e Ana Ponce, CacaoCollective, 2016, Fondazione La Fabbrica del Cioccolato. Courtesy degli artisti.

Ivo Rovira Augé (1971) nasce a Barcellona e studia fotografia presso l’Institut d’Estudis Fotogràfics de Catalunya, seguendo un corso della durata di cinque anni. Nel 1998, nel El Raval di Barcellona, ricrea il suo primo montaggio fotografico, la prima immagine della serie Mentiras, lavoro pubblicato nell’omonimo libro e vincitore di diversi premi e borse di studio. Nel 2009, l’artista riceve la menzione d’onore del International Photographic Awards di New York, nelle categorie Deeper Perspective, Fine Arts e Sport.  Nel 2010, la sua opera Uyamabashi Bridge viene selezionata per la Biennale di fotografia Purificación García. Parallelamente alla produzione più creativa, Ivo Rovira Augé ha cominciato a lavorare come fotografo professionista in vari campi, specializzandosi in fotografia nautica. Nel 2003, Alinghi, squadra svizzera per la America´s Cup, lo assume come fotografo ufficiale per la trentaduesima America´s Cup. Lavora dal 2003 al 2007 in esclusiva per il gruppo, seguendo la squadra in tutti i suoi spostamenti.

Ana Ponce Mascarell (1972) nasce a Valencia e studia fotografia presso il CEU San Pablo di Valencia, durante l’arco di tre anni. Una volta terminati gli studi, intraprende due lunghi viaggi negli Stati Uniti e in Europa, durante i quali sviluppa il suo interesse per il fotogiornalismo. Una volta tornata in Spagna, Ana comincia a collaborare con diverse agenzie di comunicazione, editoriali, studi di architettura e interior design, case di produzione ed enti ufficiali, pur mantenendo l’intento di “cogliere” una certo grado di realtà in tutti i suoi lavori.

Ivo Rovira e Ana Ponce si conoscono nel 2007 e insieme fondano 46020STUDIO, a Barcellona, dove attualmente vivono. Tuttavia, clienti e progetti personali li portano a viaggiare in tutto il mondo, sempre più spesso e per periodi sempre più estesi. Fotografano, filmano, scrivono e creano la struttura ed il contenuto sia dei loro progetti personali che di quelli commissionati dai clienti. Del 2012, per la durata di tre anni, sviluppano in Etiopia due progetti riguardanti la cecità. Il primo, Los ojos que no ven, in collaborazione con la ONG Proyecto Visión e la ONCE, si concretizza in un libro e in un’esposizione fotografica. Il secondo, Y Camera Blind Project, realizzato al nord dell’Etiopia, il collaborazione con Doriane Communication (Svizzera) è un progetto espositivo, con supporti visivi e sonori quali strumenti di investigazione per parlare di cecità reversibile e dei ricordi che ne derivano. Nel 2014, Children Action, organizzazione umanitaria con sede a Ginevra, commissiona agli artisti la realizzazione di un film documentario con lo scopo di esplorare quattro specifici progetti in Perù, Svizzera, Vietnam e Camerun. Tra il 2014 e il 2016 Ivo e Ana portano avanti un ulteriore progetto, CacaoCollective, un documentario riguardante il cacao, sponsorizzato da Cacao Barry. Gli artisti visitano così undici paesi diversi, percorrendo più di 90.000km per incontrare i principali esperti e produttori di cacao del mondo. Grazie a questi incontri, realizzano un film documentario in cui definiscono il passato, presente e futuro di un frutto che forma parte della storia dell’umanità.