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OLTRE LA NEBBIA- IL MISTERO DI RAINER MERZ

Oltre la nebbia – Il mistero di Rainer Merz – proiezioni in Ticino

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LA FABBRICA DEL CIOCCOLATO

FONDAZIONE PER L’ARTE, LA CULTURA E LO SPETTACOLO

VI INVITA
ALLA PROIEZIONE DEL LUNGOMETRAGGIO

OLTRE LA NEBBIA
IL MISTERO DI RAINER MERZ

di Giuseppe Varlotta

Il film è stato prodotto da
Kabiria Films – Asti
in coproduzione con
Associazione REC – Lugano

con il patrocinio della
Fondazione La Fabbrica del Cioccolato

L’anteprima della proiezione avverrà
giovedì 24 maggio alle ore 20.30
presso il Cinema Lux di Massagno

SINOSSI
Una settimana prima di Pasqua un grande attore scompare dal set – una vecchia fabbrica di cioccolato – dove si stava girando un film storico da lui voluto. Un detective viene discretamente incaricato di indagare sulla sua sorte. Una sensazione strana avvolge il detective fino dalle prime battute dell’inchiesta. Prova infatti l’inquietante percezione di essere in qualche modo coinvolto nelle vicende trascorse dello scomparso, il quale vive nell’ex fabbrica di cioccolato dove anni prima una bambina era morta annegata nell’adiacente cascata. Diversi segni esoterici suggeriscono che un mondo oscuro avvolge il mistero. È in effetti in corso una rivolta epocale della Donna contro la prepotenza e il predominio dell’Uomo. Tutto questo per la salvezza dell’Umanità e dell’intero Pianeta.
SOSTEGNI E CONTRIBUTI FINANZIARI
Da parte svizzera il film ha beneficiato del sostegno dell’Ufficio cantonale della cultura – Fondo SwissLos, della città di Bellinzona, della Ticino Film Commission, della Fattoria Moncucchetto e gode del patrocinio della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato, nonché degli investimenti diretti organizzati da Kira Films Sagl di Lugano, socio di maggioranza di Kabiria Films Srl, Asti-Roma.
Da parte italiana il film ha avuto il sostegno e contributo a fondo perso della Piemonte Film Commission, Torino; della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti; degli investimenti in partecipazione secondo le modalità del Tax Credit di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e di Banca Asti; dell’investimento in partecipazione di AgricultMovie, Milano. Della sponsorizzazione di Leo Pizzo, gioielli, Valenza (AL).
LUOGHI
La storia narrata nel lungometraggio si svolge tra Piemonte e Ticino. Una parte notevole del film è stata girata nel Cantone e in particolare in valle di Blenio, ossia a Torre, nell’ex fabbrica di cioccolato Cima Norma; a Olivone nel cimitero, nell’albergo Posta e in casa Piazza; a Semione nella villa Ricordo; a Ludiano nel Grotto Sprüch; ad Acquarossa nell’Ospedale. Riprese sono state fatte nel palazzo Cavalier Pellanda di Biasca. Altre nella regione del Gottardo: Forte di Sasso San Gottardo e albergo La Claustra. Ad Agra nel Resort Collina D’Oro e a Morcote nella villa Soresello. Ma la parte centrale della storia si sviluppa a Bellinzona, dove opera il detective Giovanni Andreasi (Pippo Delbono). E qui i luoghi sono il centro storico, il ristorante Corona, l’Hotel Internazionale, il negozio di dischi Pinguis, Castelgrande e Sasso Corbaro, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, nonché alcune abitazioni e studi privati.
CAST
Tra gli attori, Pippo Delbono nei panni dell’investigatore Andreasi e Frédéric Moulin in quelli del suo assistente; Joe Capalbo, in quelli di Federico II; Luca Lionello, Corinne Clery e Stefano Annoni, che interpretano persone appartenenti alla compagnia dello scomparso Maestro Rainer Merz, impersonato quest’ultimo da Cosimo Cinieri. Vincent Németh è l’oscuro professor Rubino. Ma ci sono anche attori ticinesi, come Anahí Traversi, Federico Caprara e Pietro Aiani, oltre a due bambine, bravissime attrici in erba: la bellinzonese Chiara Peduzzi e la luganese Lavinia Sociu.
SCHEDA TECNICA – DATA SHEET
Titolo originale / Original Title: Oltre la Nebbia – Il mistero di Rainer Merz English Title: Beyond the Mist – The mistery of Rainer Merz
Paese / Country: Italia – Svizzera / Italy – Switzerland
Formato / Format: 1:85 flat
Colore / color: colore + bianco e nero / color + white and black Durata / Running time: 86 min
Anno / Year: 2017
Regia / Directed by: Giuseppe Varlotta
Cast: Pippo Delbono, Corinne Cléry, Cosimo Cinieri, Vincent Nemeth, Frédéric Moulin, Luca Lionello, Stéphanie Capetanidès, Joe Capalbo, Chiara Dello Iacovo, Stefano Annoni, Cosetta Turco
Sceneggiatura / Screenplay: Giuseppe Varlotta, Paolo Gonella, Giovanni Casella Piazza Fotografia / Photography: Fabio Olmi
Montaggio / Editing: Federica Ravera
Scenografia / Set design: Massimiliano Ticchiati
Costumi / Costume design: Roberta Vacchetta
Musica / Music: Maurizio Fiaschi
Canzoni originali / Original songs: Giorgio Conte, Chiara Dello Iacovo
Suono / Sound: Mirko Guerra, Sonia Portoghese
Produttore / Producer: Giovanni Casella Piazza, Giuseppe Varlotta, Irmgard Maria Lintzen, Adriano Schrade
Produzione / Production: Kabiria Films – Asti – Italia/Italy
Coproduzione / Coproduction: Associazione REC – Lugano – Svizzera/Switzerland Distribuzione nazionale / National distribution: P.F.A. Film – Roma/Rome – Italia/Italy Vendite estere / World sales: Amadeus Entertainment – London – UK
BIOGRAFIA DEL REGISTA
Giuseppe Varlotta (Asti, Italia-1971), laureatosi in architettura presso il Politecnico di Torino, ha sperimentato i più diversi linguaggi d’arte: architettura, teatro, installazioni multimediali, cinema. Dirige Mario Monicelli, Felice Andreasi e Bebo Storti nel suo primo corto Nanà (2004).
Nel settembre 2015 inizia le riprese della sua opera seconda, Oltre La Nebbia – Il mistero di Rainer Merz, ultimata nel 2017.
Per Endemol è tra i registi di Grande Fratello, edizioni 11, 13 e Vip 1 e 2. collaborates to the movie Reality of Matteo Garrone (Gran Prix, 2012, Festival of Cannes).
PRESENTAZIONE A FESTIVAL
Il film è stato presentato: nel dicembre 2017 al Rome Independent Film Festival, all’Asti Film Festival e al Capri Hollywood Internazional Film Festival. Nel febbraio 2018 è stato selezionato a Hollywood dal Los Angeles Italy Film Fashion and Art Festival.
Nel maggio 2018 il film ha ricevuto due nomination (Miglior film e Miglior film in lingua italiana, selezione del pubblico) al MIFF Awards che si terrà a Milano dal 21 maggio al 13 giugno 201

WALKABOUT #01 / FOREIGNNESS Incantamento

Modifica

Da un pensiero di Ermanno Cristini, Al Fadhil, Franco Marinotti, Luca Scarabelli Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento (Dante Alighieri, Liriche

Questa avventura nasce dall’incontro di due progetti, Walkabout e Foreignness con un luogo, la Fabbrica del Cioccolato e la Valle di Blenio, due progetti autonomi ma accomunati dall’interesse per la traduzione e il territorio.

Facebook-Foreignness-Walkabout-1Oggi il destino dell’opera d’arte è caratterizzato da un inevitabile “rotolamento” attraverso i media e i formati, dando luogo a un processo di continua codifica e transcodifica, o meglio di traduzione. Anche il territorio con la sua storia è soggetto a percorsi di trasformazione culturale, oltre che funzionale-economica, i quali mutandone progressivamente l’identità innescano una successione di atti di traduzione.

Ma ogni traduzione è un’interpretazione, e lo è nel momento in cui fallisce come semplice atto di transcodifica nutrendosi del “malinteso”, in quanto condizione di elezione della traduzione a testimonianza.

Agire le testimonianze è il timone del nostro avventurarsi in questo luogo, la Fabbrica del Cioccolato e la sua valle, un luogo che induce all’incanto. Ad esercitare il rapimento sono il suo sovradimensionamento, la sua storia di transizione lungo usi diversi — da centrale idroelettrica a fabbrica di birra a fabbrica del cioccolato a centro per l’arte contemporanea — e il suo essere in mezzo alle montagne, come un corpo che appare in forma di improvvisa deviazione, imponendosi allo stupore dello sguardo.

Le opere, attraverso l’intreccio dei linguaggi, vogliono richiamarsi per suggestione, pungere e condizionare il sentimento, ovvero mettere in errore, l’errore che decentra in profondità alterando le certezze consolatorie dell’abitudine.

Si tratta di un rapporto con lo spazio e con il territorio, oltre che tra i linguaggi e gli artisti; il suo fine è aprirsi alla vertigine del limite e delle trasformazioni; una vertigine pronta per essere accolta dagli occhi di un testimone a fondare la tappa successiva.

Parole chiave per l’imbarco:

TESTIMONIANZA / TRADUZIONE / TERRITORIO / FRONTIERA / DIVERSITÀ / INTEGRAZIONE / ESTRANEITÀ / CONTRASTI / TRANSIZIONE / PASSAGGIO / SCARTO / ESASPERAZIONE / INCANTAMENTO

Artisti invitati:

Simona Barbera, Sergio Breviario, Umberto Cavenago, Gianluca Codeghini, Ermanno Cristini, Carlo Dell’Acqua, Hannes Egger, Elena El Asmar, Ronny Faber Dahl, Gabriela Hess, Michele Lombardelli, M+M, Angelo Mosca, Giancarlo Norese, Luca Pancrazzi, Javier Peñafiel, Luca Scarabelli, Ivana Spinelli, Giovanni Termini, Enzo Umbaca, Alejandro Vidal.

Live: Gianluca Codeghini

Testimone per la mostra successiva Simona Barbera, Ronny Faber Dahl

Foto, courtesy Al Fadhil
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Sgarida “richiami” dalla Valle

Oggi vogliamo annunciarvi il prossimo evento del 7 di aprile “walkabout#1/foreignness mediante la Sgarida, la vocalizzazione gutturale tipica della Valle di Blenio. La sua origine risiede nella comunicazione proteggendo la gola chiudendola. Questo suono, che sará anche oggetto di lavoro dell’artista Enzo Umbaca, nel corso del tempo é stato ritualizzato fino ad assumere fra la popolazione funzione di richiamo e avviso.

Sgarida

L’avventura di “WALKABOUT #01 / FOREIGNNESS, incantamento”

E’ iniziata con un sopralluogo “residenziale” di due giorni, in cui la maggior parte degli artisti coinvolti hanno cercato un’empatia con lo spazio e la sua memoria.

È iniziando a vivere l’incanto che si può parlare di incanto in una concezione del fare artistico in cui dominano il dialogo, il confronto, l’esperienza diretta e la relazione con il luogo.

L’obiettivo è infatti quello di una “mostra” non di opere in senso stretto ma piuttosto di operazioni che hanno nelle opere un tramite.

In tale prospettiva la ricerca della relazione con il luogo e la sua valle ha iniziato a disegnare due approcci, uno prevalentemente centrato sull’ambiente considerato nelle sue particolarità fisiche, l’altro più orientato a considerare la fabbrica in quanto spazio delle persone dove emergono le tracce di una storia.

L’esito sono progetti che si stanno misurando con la possibilità di riscoprire i canti locali, come la Sgarida, che veniva usata per i contatti interpersonali; altri che mettono in gioco la gente della valle attraverso il prestito dei loro indumenti. O altri ancora che stanno pensando di valorizzare la storia intima del pensionato, oggi “foresteria” dove alloggiavano le operaie; o che riflettono sul lavoro e le sue condizioni irrigidite nelle regole dei contratti.

Ma lo spessore della storia, fuori da una dimensione cronachistica e didascalica, si percepisce attraverso la capacità di sviluppare uno sguardo “altro” e in questa direzione vanno interventi che stanno sperimentando le possibilità di altererare la percezione dello spazio relazionandosi strettamente con le sue qualità fisiche,come la regolarità delle colonne, l’orizzonte disegnato dalle zoccolature dei muri perimetrali, ecc. L’incanto diventa la capacità di acuire lo sguardo e di disporsi a vivere la “meraviglia” come forma di estraordinarietàdell’ordinario.

Così considerata, una “mostra” non è un semplice allineamento di opere ma una sorta di organismo che cresce quasi naturalmente alla ricerca di un suo equilibrio che, se riesce, corrisponde ad una nuova attribuzione di senso al luogo; ad un “riuso” orientato a favorire per tutti, e per gli abitanti della valle soprattutto, nuove forme di consapevolezza.

Engagé, the project

«Engagé»

From the French dictionary: Engagé est aussi qui est engagé dans un endroit et ne peut en être retiré facilement. Qui prend position, en vertu de ses convictions profondes, sur les problèmes sociaux, politiques ou religieux de son temps. (Engaged is also one who is engaged in a place and cannot be removed easily. Who takes a position, by virtue of his deep convictions, on the social, political or religious problems of his time)

The project Engagé comes from a dialogue between Fosco Valentini and Franco Marinotti about the absence or rarity, in contemporary socially engaged art (political art, social art. etc.) of that freedom of irony and imagination essential to shed light on and discuss the emergencies of our world, that we live as nightmares bothering us. With the Engagé space we start daydreaming again, as it proposes to develop a synergetic path collateral to the programme of the Fabbrica del cioccolato Foundation, going against those “artistisations” borrowed from the media and aimed to dramatize ecological, social and political emergencies, exacerbating communication masochism. Engagé wants to give space to Contemporary Art’s expressive methodologies, to those worlds of Art, Politics, Ethics and Aesthetics investigating with a “Dionysiac” approach, knowing that both in art and in the human nature there is no such a thing as satisfaction, there is no sense of enough, but rather an innate need for excess. That’s the reason why we can’t live without imagination, without adorning and exaggerating.

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Fosco Valentini & Paola Wu Min Yi

Fondazione La Fabbrica del Cioccolato
Sabato 27 gennaio 2018 | ore 16:00 | Valle di Blenio | Canton Ticino – Svizzera

Vernissage della rassegna Engagè con la presentazione del video “Fresh garbage, sospesi tra il mangiare e il sognare”, una favola contemporanea di Fosco Valentini & Paola Wu Min Yi
Brevi dialoghi con gli autori del progetto e del filmato, e con la partecipazione di Marko Miladinovic che racconterà con una sua performance letteraria le tematiche di “Fresh Garbage”.
sabato 27 gennaio 2018 ore 16:00
dal 27 gennaio 2018 al 11 febbraio 2018

Nell’ambito dell’inaugurazione della rassegna Engagè, la fondazione La Fabbrica del Cioccolato presenta il 27 gennaio come prima tappa del percorso annuale, “Fresh Garbage”, un video di Fosco Valentini e Paola Wu Min Yi
Il video Fresh Garbage é stato realizzato con tecnologia obsoleta anche per manifestare lo spreco tecnologico contemporaneo, per l’appunto con materiali e tecniche in disuso e riciclate, vecchie videocamere analogiche, cellulari e PC superati fuori uso e messi da parte, cassette, nastri e programmi di montaggio recuperati dall’oblio, Croma kei e tecniche di ripresa e montaggio sepolte nella memoria digitale, spezzoni in super 8 e 35mm , diapositive, pellicole analogiche eliminate e dal colore vintage rifilmate e digitalizzate, vecchie lampade di ripresa a incandescenza, fotografie di giornali buttati, pupazzi e burattini trovati nella spazzatura e nei charity shop , strumenti abbandonati e riutilizzati, vecchie registrazioni sonore , spazzatura, cartoline, adesivi e figurine d’epoca per bambini cercate in vecchi cassetti, collage trovati in strada e nelle pattumiere, resti di cibo, animali, attori, danzatori, artisti, migranti e profughi cercati nei centri di accoglienza, esseri umani autentici abbandonati ed emarginati.
Nella metà degli anni ‘60 del secolo scorso il gruppo californiano degli Spirit compose il primo inno jazz pop rock sul tema ecologico emergente dello spreco e dei consumi superflui. La critica al consumismo smodato iniziava già dal titolo della canzone ‘ Fresh garbage’ e arrivava già nel primo inciso :
” Una di queste mattine guarda sotto il tuo coperchio e vedi quello che hai sprecato! Il mondo è un bidone per la tua spazzatura fresca ?!”
Fosco Valentini e Paola Wu Min Yi conoscendo già nei primi anni ‘70 il messaggio degli Spirit, con il video Fresh Garbage comunicano il richiamo universale alla fuga, in un turbinio di immaginazione, di diritti universali, di diritti al sogno, al sogno ad occhi aperti, dove il figlio dell’uomo non ha un posto su cui posare la testa e non é a casa in ogni luogo. Cercando quell’aforisma che é esagerazione, linguaggio stravagante, ironico e grottesco. Una via dell’eccesso in una forma spezzata… dal sogno e dai disegni animati, come qualcosa di improvviso, diseguale. Un discorso spezzato per lasciare che entri il silenzio che è simbolismo. Una circolazione nello spazio cosmico, come in un labirinto dove siamo tutti nello stesso corpo, animali, donne, bambini, uomini di ogni etnia, cultura e ideologia, migranti, profughi, che si dirigono verso lune, pianeti , galassie, viaggiando dentro una caverna cosmica che racchiude il senso dello spazio, che é fatto di sentieri, spirali, labirinti e dedali che sono anche una danza, la danza della vita. L’ idea è di portare via i piedi dalla terra per dissipare la gravità, l’oscurità della materia con il corpo cosmico che prende il volo per il cielo, verso la luna. Sapendo che ogni cosa é soltanto una metafora, abbiamo tentato di ridare alle parole e alle immagini il loro pieno significato come nei sogni; ridurle a nonsenso, trascendendo quindi l’antinomia di senso e non senso come fanno i sogni e raccontare in questa favola contemporanea il ” verbum infans,” la parola infante o ineffabile.
In questo video parole e frasi sono la traduzione di una strofa di fresh garbage degli Spirit e la traduzione di due Haiku. Una strofa tradotta da un Haiku di Jorge Luis Borghes.
Fosco Valentini (Roma 1954) si é formato a Roma negli anni del grande dibattito tra pittura, arte povera e concettuale. L’amicizia e la stretta collaborazione con Alighiero Boetti e con Aldo Braibanti hanno favorito una concezione dell’arte che si apre a 360 gradi sugli aspetti del sapere, sulle matrici segniche del linguaggio, sia in chiave di comunicazione che di un sostrato archetipico/magico di segni e immagini. Recenti mostre e installazioni “Sopra l’orizzonte terra” installazioni di Fosco Valentini e Luigi Puxeddu a cura di Giovanna Dalla Chiesa: Palazzo Sforza Cesarini Genzano 2015Wopart Lugano 2017 Art 51 gallery “Insieme in Silenzio” a cura di Zerynthia galleria Pieroni Roma 2017.
Paola Wu Min Yi nasce a Roma nel 1956 da noti cantanti lirici cinesi. Proviene dall’Accademia di Belle Arti. Performer, regista e co-autrice, con l’artista Fosco valentini, di cortometraggi di video-arte caratterizzati dalla contaminazione di più generi artistici . Come performer utilizza improvvisazioni sonore con voce, body percussion e flauto traverso, insieme alla danza movimento e al taiji quan. Il pensiero analogico e sistemico cinese è al centro delle sue tematiche, con uno sguardo al sociale e all’ambiente in un risvolto onirico.

La fondazione La Fabbrica del Cioccolato ha in carico l’attività culturale nell’ex complesso industriale Cima Norma. Nel 2016, primo anno di attività, viene lanciato il programma foreignness, un progetto curatoriale, ideato dal direttore artistico Franco Marinotti, che si estrinseca quale progetto tematico di analisi sull’interazione tra arte, nelle sue diverse forme espressive, e territorio, inteso come patrimonio culturale, sociale, politico in divenire.

Engagè …dal dizionario francese : Engagé est aussi qui est engagé dans un endroit et ne peut en être retiré facilement. Qui prend position, en vertu de ses convictions profondes, sur les problèmes sociaux, politiques ou religieux de son temps.
Il progetto Engagé nasce da un dialogo tra Fosco Valentini e Franco Marinotti in merito alla assenza o alla rarità nell’ espressione artistica contemporanea socialmente impegnata, ( Arte Politica, Arte sociale ecc.) di quelle libertà essenziali immaginative, inconsce, simboliche, poetiche ironiche, sognanti, trascendenti, iridescenti, spirituali, per illuminare e ventilare le problematiche emergenziali del nostro mondo, che viviamo come incubi che ci affliggono nel caos dell’eterno terreno della creazione. Niente che ci opprima allora, per tornare a sognare a occhi aperti, risessualizzare pensieri e parole ritrovare il marchio di Eros. Dobbiamo superare i significati stabiliti che si sono trasformati in pietre e ritrovare il significato transitorio che é nel gioco, o reciproca azione della luce. Lo spazio Engagé propone di sviluppare un percorso collaterale e sinergico al programma della fondazione Fabbrica del Cioccolato, in controtendenza espressiva quindi con quelle “artistizzazioni” mutuate dai media che mirano invece a drammatizzare le emergenze ecologiche, sociali e politiche, esasperando il masochismo comunicativo. Engagé vuole dare spazio alle metodologie espressive dell’ Arte Contemporanea, a quei mondi dell’Arte, della Politica, dell’Etica e dell’Estetica che vogliono indagare in questa direzione ” Dionisiaca”, intendendo simbolicamente le scelte artistiche-estetiche che liberano l’eccesso metaforico, l’esuberanza ironica, l’ebbrezza poetica, l’aforisma dell’esagerazione e del grottesco, sapendo che sia nell’arte sia nella natura umana non esiste una cosa chiamata soddisfazione, non esiste un abbastanza, ma vi é piuttosto un bisogno innato di eccesso, di sfavillio, di esagerazione. La ragione per cui non possiamo vivere senza immaginazione, senza adornare ed esagerare la nostra stessa vita.

La fondazione La Fabbrica del Cioccolato ha come sponsor istituzionali: Repubblica e Cantone Ticino, DECS-Fondo Swisslos; Comune di Blenio; Comune di Serravalle; Comune di Acquarossa; Ente Regionale per lo Sviluppo Bellinzonese e Valli; Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino. Come sponsor generale e sponsor tecnici: Banca dello Stato del Canton Ticino; Winteler & Co SA; Dazzi SA, tipografia; Cham Paper Group; Assimedia, servizi assicurativi; Giardini Toschini; Laube SA; Fausto Bizzini Giardini; Degiorgi &Vitali, trasporto contenitori. Come Media partner: Plug-in, contemporary art and culture; Ticino Finanza e Metalocus revista-magazine.

Eventi in corso presso la fondazione La Fabbrica del Cioccolato: Paper Building, di Daniel González, visibile sulla facciata esterna dell’edificio principale della fabbrica, e CacaoCollective di Ivo Rovira e Ana Ponce, visitabile presso le cantine della fabbrica dal mercoledì al sabato, dalle 14:00 alle 19:00. Si consiglia comunque di annunciarsi sempre scrivendo a: requests@chocfact.ch

La programmazione di eventi de La Fabbrica del Cioccolato nell’ambito del progetto curatoriale “foreignness” proseguirà con: “Wasteland”, viaggio tra i paesaggi minerari (10 febbraio 2018) ; Walkabout #01/foreignness incantamento (07 aprile 2018)
Gli aggiornamenti del programma sono disponibili sul sito internet www.chocfact.ch

Informazioni generali:
Fondazione La Fabbrica del Cioccolato
cosa: Inaugurazione rassegna Engagè, presentazione video Fresh Garbage
quando: sabato 27 gennaio 2018 ore 16:00
artisti: Fosco Valentini & Paola Wu Min Yi
testo critico: Fosco Valentini & Franco Marinotti
direzione artistica: Fosco Valentini & Franco Marinotti
brevi dialoghi: Fosco Valentini, Paola Wu Min Yi, Franco Marinotti, Marko Miladinovic
durata: dal 27 gennaio 2018 al 11 febbraio 2018
ingresso: gratuito, dal mercoledì al sabato, dalle ore 14:00 alle 19:00 o su appuntamento (requests@chocfact.ch)
informazioni: requests@chocfact.ch www.chocfact.ch +41 79 737 44 99
indirizzo: Stabili Cima Norma | Strada Vecchia 100 | CH-6717 Torre-Blenio

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Fresh garbage, video by Fosco Valentini & Paola Wu Min Yi

Primo evento della rassegna Engagè che si inaugura il 27 gennaio 2018 dalle ore 16:00 alla Fabbrica Del Cioccolato.

Nell’ambito dell’inaugurazione della rassegna Engagè, la fondazione La Fabbrica del Cioccolato presenta il 27 gennaio come prima tappa del percorso annuale, “Fresh Garbage, sospesi tra il mangiare e il sognare” una favola contemporanea di Fosco Valentini e Paola Wu Min Yi

Il video Fresh Garbage é stato realizzato con tecnologia obsoleta anche per manifestare lo spreco tecnologico contemporaneo, per l’appunto con  materiali e tecniche in disuso e riciclate, vecchie videocamere analogiche, cellulari e PC superati fuori uso e messi da parte, cassette, nastri e programmi di montaggio recuperati dall’oblio, Croma kei e tecniche di ripresa e montaggio sepolte nella memoria digitale, spezzoni in super 8 e 35mm ,  diapositive, pellicole analogiche eliminate e dal colore vintage rifilmate e digitalizzate, vecchie lampade di ripresa a incandescenza, fotografie di giornali buttati, pupazzi e burattini trovati nella spazzatura e nei charity shop , strumenti abbandonati e riutilizzati, vecchie registrazioni sonore , spazzatura, cartoline, adesivi e figurine d’epoca per bambini cercate in vecchi cassetti, collage trovati in strada e nelle pattumiere, resti di cibo, animali, attori, danzatori, artisti, migranti e profughi cercati nei centri di accoglienza, esseri umani autentici abbandonati ed emarginati.

Nella metà degli anni ‘60 del secolo scorso il gruppo californiano degli Spirit compose il primo inno jazz pop rock sul tema ecologico emergente dello spreco e dei consumi superflui. La critica al consumismo smodato iniziava già dal titolo della canzone ‘ Fresh garbage’ e arrivava già nel primo inciso :

” Una di queste mattine guarda sotto il tuo coperchio e vedi quello che hai sprecato! Il mondo è  un bidone per la tua spazzatura fresca ?!”

Fosco Valentini e Paola Wu Min Yi conoscendo già nei primi anni ‘70 il messaggio degli Spirit, con il video Fresh Garbage comunicano il richiamo universale alla fuga, in un turbinio di immaginazione, di diritti universali, di diritti al sogno, al sogno ad occhi aperti, dove il figlio dell’uomo non ha un posto su cui posare la testa e non é a casa in ogni luogo. Cercando quell’aforisma che é esagerazione, linguaggio stravagante, ironico e grottesco. Una via dell’eccesso in una forma spezzata… dal sogno e dai disegni animati, come qualcosa di improvviso, diseguale. Un discorso spezzato per lasciare che entri il silenzio che è simbolismo. Una circolazione nello spazio cosmico, come in un labirinto dove siamo tutti nello stesso corpo,  animali, donne, bambini, uomini di ogni etnia, cultura e ideologia, migranti, profughi,  che si dirigono verso lune, pianeti , galassie, viaggiando dentro una caverna cosmica che racchiude il senso dello spazio, che é fatto di sentieri, spirali, labirinti e dedali che sono anche una danza, la danza della vita. L’ idea è di portare via i piedi dalla terra per dissipare la gravità, l’oscurità della materia con il corpo cosmico che prende il volo per il cielo, verso la luna. Sapendo che ogni cosa é soltanto una metafora, abbiamo tentato di  ridare alle parole e alle immagini il loro pieno significato come nei sogni; ridurle a nonsenso, trascendendo quindi l’antinomia di senso e non senso come fanno i sogni e raccontare in questa favola contemporanea il ” verbum infans,” la parola infante o ineffabile.

In questo video parole e frasi sono la traduzione di una strofa di fresh garbage degli Spirit e la traduzione di due Haiku. Una strofa tradotta da un Haiku di Jorge Luis Borghes.

 

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