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Estratto conferenza stampa del 10.05.2016, Franco Marinotti

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta il 10 maggio 2016 presso l’auditorium di BancaStato, a Bellinzona, Franco Marinotti, direttore artistico della Fondazione, ha spiegato quali sono gli obiettivi e il concetti fondamentali su cui si basa lo sviluppo delle attività artistiche e culturali della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato:

“L’idea di creare una Fondazione in Valle di Blenio subito mi ha fatto sorgere una domanda: Cosa farci? La mia idea è di partire dall’arte come motore iniziale di questa grande sfida. L’altro cardine determinante del progetto è l’interazione con il territorio, inteso come patrimonio culturale e sociale della Valle. Tutti i progetti avranno questo spirito: il far riferimento al territorio o partire dal territorio.

Come si può notare già dal primo invito/flyer della Fondazione, in evidenza troviamo i binari, ovviamente di un treno, come quello che in passato partiva da Acquarossa per portare gli operi della Cima Norma a Biasca per tornare a casa. I binari sono anche parte integrante e punto di vista unico dell’opera di Anna Galtarossa che inaugura il programma “Foreignness” assieme a Daniel González. Il binario può essere inteso in maniera estensiva come un voler continuare a viaggiare in una direzione oppure può condurre verso la fine di una esperienza o di un processo. Il binario è anche passaggio e scambio, rinnovamento e alternativa, come quello che con l’Alp Transit causerà una perdita di riferimento territoriale, perché viaggeremo per km dentro le montagne, questo sarà un binario che ci escluderà dal territorio.

La caratteristica della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato sarà lo scambio continuo. Non c’è la volontà di entrare in concorrenza con musei, come il LAC di Lugano o gallerie pubbliche e private. Il carattere di laboratorio è determinante, come lo è la diversità del territorio in cui è inserito. Il lavoro con le risorse del luogo e la sua condivisione sul territorio, parlando con le persone che vivranno attorno a questa istituzione sarà la spina dorsale del progetto.

Un’ altro aspetto distintivo sarà la programmazione secondo un’idea di festival della cultura e delle arti, in senso più ampio comprendendo arti visive, scultura, teatro, musica, conferenze, insomma una vera fucina d’arte.

Il progetto parte con un nome, un tema, in modo da vincolare gli artisti ad una riflessione precisa. “foreignness”, un neologismo che potremmo tradurre con “estericità”, è un programma biennale ed invita gli artisti a riflettere sulla condizione di estraneità dell’essere umano, sul sentirsi escluso, fuori contesto. Se vogliamo è un modo per cercare di capire cosa è successo nei secoli nella Valle, per arrivare a oggi, con la mancanza di traffico, economia e persone, una mancanza che ha segnato tutto un sistema. La Fondazione ha il chiaro scopo di creare una economia, è uno tra gli obiettivi principale del progetto, partiamo dall’arte per arrivare all’economia, l’arte evita le guerre, modifica politiche, convince i popoli. L’arte permette di esprimere le proprie idee. Gli artisti selezionati, ticinesi e stranieri, seguiranno il tema in un dialogo continuo con il territorio, in modo che i progetti diventino patrimonio stesso della Valle, dei cittadini che la abitano e del territorio su cui è costruita. Per questo tutti loro avranno l’aiuto di artigiani, artisti locali e utilizzeranno i materiali presenti nel territorio.

Per questo progetto sarà determinante il fundraising locale, che non è solamente un sistema per la raccolta dei fondi necessari alla realizzazione dei progetti, ma è soprattutto la raccolta del sostegno morale del progetto a livello locale.

Per questo sento il dovere profondo di ringraziare coloro che hanno reso possibile questa fase 1 di vita della Fondazione. In primo luogo BancaStato che ci ospita oggi nell’auditorium a Bellinzona, Winteler, Cham Paper Group, Officina del Gusto che parteciperà all’inaugurazione e a seguire, gli sponsor morali del progetto: l’Ente Regionale per lo Sviluppo Bellinzonese e Valli, i comuni di Blenio, Acquarossa e Serravalle e OTR Bellinzonese e Alto Ticino. Infine i media partner: Viafarini di Milano, Metalocus Architecture Magazine, Plug-In e Ticino Finanza.”

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Three weeks of shooting in Blenio Valley, Switzerland by Yuval Avital

The Israeli multimedia artist and composer Yuval Avital recently spent three weeks in Blenio Valley (Switzerland) in preparation of his large and comprehensive monographic exhibition: 2600 square meters of our beautiful ex-industrial spaces, that will host, from the 25th of March 2017, three large-scale installations and other sonic/visual artworks, at Fondazione La Fabbrica del Cioccolato.
“Three weeks of intense recording and filming work in the middle of the most stunning imaginable nature” says the artist. 

We would like to thank for the collaboration the dancers soloist
 Sandra Klimek, Ornella Balestra, Ballone Stefania, Marta Mazzoleni, Anita Lorusso, Sarah Lisette Chiesa and Laûren Okadigbo, the production team- Filippo Genucchi and Marco Bassi, the assistants- Maria Pia Hartpence-Casella and Leticia Beltré, and of course for the shooting locations, Granito Legiuna Malvaglia, Giannini Claudio and also Colonna di Soccorso SAT Lucomagno from Olivone and last but not least all our staff for their intense commitment.

Here are a few pictures taken by the artist in the last three weeks:

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yuva-8yuv-3Pictures: Yuval Avital

Tre settimane di riprese in Valle di Blenio, Svizzera by Yuval Avital

L’artista multimediale e compositore israeliano Yuval Avital  ha appena trascorso tre settimane in Valle di Blenio, in preparazione della sua più ampia mostra monografica: 2600 metri quadri di splendidi spazi industriali che ospiteranno, a partire dal 25 marzo 2017, tre installazioni di grandi dimensioni, insieme ad altre opere visive e sonore, presso la Fondazione La Fabbrica del Cioccolato.

“Tre intense settimane di riprese, in mezzo a una natura stupefacente” osserva l’artista.

Si ringrazia per la collaborazione le ballerine soliste- Sandra Klimek, Ornella Balestra, Ballone Stefania, Marta Mazzoleni, Anita Lorusso, Sarah Lisette Chiesa and Laûren Okadigbo, il team di produzione Filippo Genucchi and Marco Bassi, le assistenti – Maria Pia Hartpence-Casella and Leticia Beltré, e naturalmente, per i luoghi delle riprese, Granito Legiuna SA, Giannini Claudio, Colonna di Soccorso SAT Lucomagno di Olivone e infine, ma non da ultimo, tutto il nostro staff, per il grande impegno.

Qui di seguito alcuni scatti realizzati dall’artista in queste tre settimane:

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yuva-8yuv-3Immagini: Yuval Avital


Claudio Zulian – Luogo, tempo, desiderio

Nelle ultime settimane, in Valle di Blenio, ha preso il via il progetto “Luogo, tempo, desiderio”, un documentario del regista Claudio Zulian, che sarà presentato sotto forma di video installazione alla Cima Norma a novembre 2017. L’artista si è recato in valle per la prima fase del progetto, una dettagliata ricerca sull’immaginario locale, che ha visto il coinvolgimento attivo della popolazione bleniese.

Alcuni spunti da parte dell’artista su questa prima fase investigativa del progetto:

I miei lavori iniziano con l’ascolto, come in questi giorni, in Val di Blenio. Senza obiettivi e senza presupposti.  Lasciare solo scorrere il tempo ad ascoltare.  E a guardare, naturalmente, perché alla fine ci sarà un film – magari declinato anche nello spazio di una videoinstallazione, alla Fabbrica di Cioccolato. Così è passata una settimana, la prima, tra Olivone, Torre, Dangio, Malvaglia, Acquarossa. Nelle conversazioni di questi giorni sono affiorate alcune domande che i bleniesi sanno di non porsi da soli: la globalizzazione e il suo stile di vita ci interpella tutti. Il lavoro è cominciato.”

Foto: Claudio Zulian Immagine:Claudio Zulian

Le scuole tornano a visitare CacaoCollective

Lunedì scorso altre due classi, provenienti dalle scuole elementari di Massagno e Villa Luganese, hanno fatto visita alla mostra CacaoCollective, di Ivo Rovira e Ana Ponce. Come sempre, bambini e maestri sono rimasti stupiti dall’abilità dei due artisti nel ricreare l’atmosfera tipica di un magazzino di cacao, proprio all’interno di quelle che erano le cantine della fabbrica.

La mostra permette anche ai giovanissimi di comprendere meglio i vari aspetti legati al cacao, attraverso un’esperienza suggestiva e coinvolgente. Durante la visita, infatti, è possibile camminare sulle fave di cacao, toccarle con mano e percepirne il profumo, immergersi nei suoni della foresta pluviale e degustare varie tipologie di cioccolato.

Oltre ad alcuni scatti dei due artisti, viene proposto il documentario CacaoCollective, le cui riprese sono state realizzate da Ivo e Ana in quattro continenti (Europa, Asia, Africa e Sud America) durante l’arco di un anno. Il filmato approfondisce diverse tematiche legate al cacao, quali le origini, la coltivazione, il processo di crescita, la lavorazione, il suo significato culturale e le sfide legate al futuro del frutto.

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Primary school pupils visit CacaoCollective

In the past weeks, we had the pleasure to host three classes, coming from the primary schools of Massagno and Malvaglia (Canton Ticino), to visit the CacaoCollective exhibition, by Ivo Rovira and Ana Ponce. The exhibition is set up at the ex-chocolate factory Cima Norma, in the town of Torre-Dangio, and it’s open to the public until the end of January 2017.

The kids, accompanied by their teachers, had the opportunity to learn everything about cocoa: the origin, the cultivation, the characteristics and the main issues related to the future of this magical fruit. After having listened to a brief introduction to the exhibition, they actively followed the CacaoCollective documentary, taking a huge quantity of notes. Finally, after a quick visit to the pictures exposed, children had the pleasure to taste different types of chocolate, choosing from a wide range of cocoa origins and percentages.

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Le scuole elementari visitano CacaoCollective

Nelle scorse settimane abbiamo avuto il piacere di ospitare tre classi elementari, provenienti dai comuni di Massagno e Malvaglia (Canton Ticino) per visitare la mostra CacaoCollective, di Ivo Rovira e Ana Ponce. La mostra è attualmente allestita presso l’ex fabbrica di cioccolato Cima Norma, nel paese di Torre-Dangio, ed è aperta al pubblico fino a fine febbraio 2017.

I bambini, accompagnati dai loro docenti, hanno così avuto la possibilità di imparare tutto sul cacao: l’origine, la coltivazione, le caratteristiche e le problematiche legate al futuro di questo magico frutto. Dopo avere ascoltato una breve introduzione sulla mostra, gli allievi hanno seguito con entusiasmo il documentario CacaoCollective, prendendo persino una grande quantità di appunti. Infine, dopo una breve visita alle fotografie esposte, si sono concessi qualche assaggio di cioccolato, scegliendo tra le molte tipologie offerte, di provenienza e percentuale di cacao differenti.

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Lisa’s Project-Second meeting at the Cima Norma factory

Lisa Pasteris. October 2016

In the classroom, elementary school of Gorduno.

Mmmmmmh, it’s time for a coff…“Hi Lisa” “-Good morning-“ “Hello! Hey, did you see who is there? Lisa!” I can hear a few voices whispering in the background, but quite aloud. “Hellooooo.” “-Hello-” I think my coffee is going to wait. The kids are already very excited when accessing the classroom. They shake my hand. Today we have the pleasure to hear two speakers: Stefano Bolla and Fernando Ferrari, who is also the grandfather of one of them. The two men tell us about the importance of chocolate in Blenio Valley, as well as about the specific history of the Cima Norma factory. Initially, the kids sit tight on their chairs.

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As stories follow one another, and the need to take notes increases, children start to get a bit more impatient. Some of them sit on the floor, using the chair as a table, others take notes on the back of their classmates, few also on the knees. But, at the end, they all opt for the pavement.

The kids pay attention and ask many questions, putting into practice what previously learned, remembering the concepts and making connections. They write nonstop, and I can even hear the sound of their pencils sketching on the notebooks. Some of them are also very proud to show me their artworks. At the end of the day, we also receive a present….and what a present! Chocolate! It’s finally time for tasty chocolate! Yummmm! We thank and say goodbye to Stefano and Fernando, leaving them to their day-to-day operations. However, despite the wrists’ pain and the long writing, we are not done yet. No. There are still things which should be done.

First of all, a small drawing. One of the stories of today was about the train to Acquarossa, the “chocolate train”.

After that, last moment dedicated to writing. “We do not have to write a lot, right?” We prepare the questions that we’ll ask the former workers of the Cima Norma factory, who we’ll meet later on, during the next meeting. The kids’minds are still full of question marks, few of which are very relevant. But…that’s another story!

One after the other, forming a single-file, the children leave by shaking my hand, again, as adults do. See you at the next meeting, which will take place on the 10th of November, at the Cima Norma factory!

Progetto di Lisa-Secondo incontro di una serie alla Fabbrica Cima Norma

Lisa Pasteris. Ottobre 2016

In aula, alle scuole elementari di Gorduno.

Mmmmmmh, ora ci vuole proprio un buon caff… . “Ciao Lisa!” “-Buon giorno-“ “Ciao, ehi hai visto che oggi c’è la Lisa?” sento sussurrare, a voce piuttosto alta. “Ciaooooo.” “-Ciao-” Il mio caffè dovrà attendere. I bimbi entrano in aula già super agitati. Mi stringono la mano. Quest’oggi con noi ci sono due relatori: Stefano Bolla e Fernando Ferrari (che guarda caso è il nonno di uno dei bambini). I due signori ci raccontano, da una parte la storia dell’importanza che ha avuto il cioccolato per la Valle di Blenio e dall’altra la storia della Fabbrica della Cima Norma. Inizialmente i bambini sono seduti composti sulle loro sedie.

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Mano a mano che i racconti procedono e le cose da scrivere aumentano, le posizioni da loro assunte si fanno sempre più disparate. Chi, si siede per terra e usa la sedia come tavolo, chi preferisce la schiena del compagno, le ginocchia, ma poi… tutti optano per il pavimento.

I bambini sono attenti, pongono domande su domande. Le nozioni che hanno appreso durante le lezioni, le mettono in pratica, si ricordano e fanno collegamenti. Scrivono, scrivono, scrivono, sento le punte delle loro matite scricchiolare sulla carta dei quaderni. Alcuni di loro si alzano e vengono a mostrarmi il loro operato. Fieri ed orgogliosi. I due signori, concludendo ci fanno un dono. E che dono! Cioccolato! Finalmente si mangia del buon cioccolato. Gnammmm. Con i polsi doloranti e paginate di scritto, salutiamo e ringraziamo Stefano e Fernando, lasciandoli ritornare alle loro faccende quotidiane. Noi però, non abbiamo finito! No. Ci sono ancora alcune cose che dobbiamo fare.

Innanzitutto un piccolo disegno. In uno dei racconti che ci è stato narrato oggi, trattava del treno che arrivava fino ad Acquarossa. Il treno del cioccolato.

Dopodiché, ultimo momento dedicato alla scrittura. “Non dobbiamo scrivere tanto, vero?” Ci prepariamo le domande che porremo agli anziani che incontreremo nel prossimo incontro, ovvero coloro che hanno lavorato presso la Fabbrica a Torre. Sono molti i punti interrogativi dei bambini. Alcune molto pertinenti, ma… Questo è un altro racconto.
In fila indiana mi salutano stringendomi la mano, come fanno i grandi. Al prossimo incontro, che si terrà il 10 novembre 2016 alla Fabbrica

Atelier di progettazione alla Cima Norma